Il mondo felice di Inella

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Inella Labor

Inella quadri

IL TEMPO, Giovedì 29 Novembre 1979

Il mondo felice di Inella

Non la tematica, che è quella usuale e semplice del vivere sereno, quanto piuttosto la tecnica di pittura sembra il fatto che caratterizza il lavoro di Inella, la pittrice che espone in questi giorni, alla galleria Russo in piazza di Spagna a Roma.

Le opere di Inella nascono da precise intuizioni visive e vivono essenzialmente più per gli spazi bianchi del quadro che per le zone della tela coperte dal colore.

Una rarefazione di tinte, una traccia di disegno che ci permette subito di entrare simbolicamente nello spazio delle cose rappresentate, respirare l’atmosfera degli oggetti prima che vederne e intuirne le forme.

Prospettive, stesure cromatiche, disegno,volumi diventano tutti termini superflui nella definizione, nella visualizzazione di queste immagini fatte di stimoli delicati che raggiungono l’osservatore con una freschezza e immediatezza veramente singolare e personale.

La catalogazione, i riferimenti ad una ingenuità primitiva non ci sembra siano da considerarsi ed abbiano valore in questa pittura raffinata e delicata fino al totale coinvolgimento.

L’abitudine ai riferimenti critici ci porterebbe forse a pensare alle immagini ed al mondo poetico di un Dufy se non ci accorgessimo subito che Inella non vuol costruire il quadro nei suoi dettagli con una sua storia ed un preesistente racconto quanto piuttosto riferire l’immediatezza delle sensazioni.

Paessaggi e nature morte che vanno osservate nella complessità del loro insieme. Esiste in questa pittura un rapporto in termini di racconto. ma questi quadri non sono conseguenza del racconto né vengono da esso stimolati. Sono racconti essi stessi che forse la loro lettura avviene proprio come pagine di una naturale ed istintiva narrazione.

Le piccole pennellate staccate una dall’altra, con un accenno di tecnica divisionistica sono un modo di avvicinarsi alla tela con rispetto, ben sapendo che quegli accenni di colore su uno spazio bianco sono sufficienti ad indicare le sensazioni che l’artista evidenzia in momenti eccezionali.

La luminosità, la luce solare, la trasparenza degli oggetti, ed in particolari dei fiori, sono effetti personali e volontari di una semplicità, di un candore certamente più valido di una primitività costruita.

Questa, in conclusione, ci sembra sia la dote principale di Inella: giungere ad afferrare le immagini senza i compromessi della abilità consueta, senza la costruzione degli effetti al di fuori dei mezzi opposti dell’immagine fotografica e dell’invenzione metafisica. certamente Inella dipinge con allegria. I suoi sono momenti di assoluta felicità che si esprime addirittura con la mancanza di ombre e di zone buie nel quadro.

TONI BONAVITA

 

 

Il mondo felice di Inella
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