La pittura lirica solare e mediterranea di Inella

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La pittura Lírica di Inella

 

La pittura lirica solare e mediterranea di Inella

Un grande della pittura di fine Ottocento, Van Gogh, nel 1888 scelse Arles, nel sud-est della Francia, per “conoscere la luce e i colori del Mezzogiorno”. Non era il primo e non sarebbe stato l’ultimo. Altri, segnati dallo stesso fascino per il Sud, lo avevano preceduto e lo avrebbero seguito su quella via alla ricerca della luce e dei colori pieni che il Nord, per un fatto di latitudine e di clima, non può offrire.

Durer, Poussin, Coret, Delacroix Picasso e Klee sono solo alcuni degli altri nomi che contano nella storia dell’arte, che avvertirono l’esigenza di innestare in qualche fase della loro produzione artistica. La luce o elementi del costume o del paesaggio mediterraneo nelle proprie opere.

Inella, romana d’adozione, ma leccese di nascita, non ha dovuto avventurarsi in viaggi faticosi (come ad esempio fece Goethe per raccontare l’Italia), per catturare il Sud e restituircelo nei suoi quadri. La sua è una ricerca che, avendo fatto tesoro soprattutto detratte pittorica parigina di questo secolo, si snoda seguendo un percorso lirico caratterizzato dall’accostamento raffinato di cromie chiare, solari, mediterranee. E’ una pittura al femminile che gioca su elementi decorativi la cui importanza e ora vanno ben al di là della facile apparente iconografia. Inella dipinge stati d’animo che fluttuano nella libera architettura dei quadri, dove interni-esterni oggetti sono idealmente armonizzati. E’ un racconto leggiadro segnato dalla memoria. Si ci quindi affermare che i quadri di Inella sono scrigni che ci svelano i tesori segreti dell’infanzia. apparentemente dimenticati, ma volutamente recuperati.

Angelo Siciliano

 

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